Lo stile impero durante la sua storia

L'inizio dell'Ottocento

trasformò Parigi nella capitale dell'impero napoleonico. Dal punto di vista formale, l'architettura fu influenzata dalle costruzioni della Roma imperiale ed in parte, dopo la campagna d'Egitto, anche dalle architetture egiziane; i principali architetti che affermarono le nuove tendenze furono Charles Percier e Pierre-François-Léonard Fontaine, autori peraltro delle trasformazioni urbanistiche di Rue de Rivoli. L'ascesa di Napoleone coincise con la costruzione di opere monumentali, quali: la chiesa della Maddalena, l'Arc de Triomphe, la Borsa di Parigi (di Alexandre-Théodore Brongniart) e la Colonna Vendôme.

Percier e Fontaine costruirono uno stile sempre bastato sul rigore conpositivo della simmetria ma sostenuto da nuove rielaborazioni di modelli decorativi classici, tale rielaborazione non era estranea alle proposte che aveva fatto il Piranesi nella sua serie di acqueforti dedicate ai Camini.

Nella decorazione Impero troviamo sfingi, chimere, esseri bestiali e mostruosi, zampe di leone, aquile, cigni, api, palmette riprese alla pari dai modelli greci, rosette, foglie di acanto, stilizzazioni calciformi di vago gusto orientale, l'alloro dei cesari, ghirlande, festoni e la N, l'emblema dell'Imperatore.
Tutti questi motivi sono facilmente riconoscibili in quanto hanno in comune la caratteristica di essere stati rielaborati in modo da conservare l' evidenza della loro origine classica, ma sono anche improntati dal fascino originale e proprio del gusto Impero.

Con la fine dell'impero, la figura di riferimento divenne Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, che però causò un irrigidimento dello stile (Palazzo di Giustizia di Lione, di Louis-Pierre Baltard). Alcune innovazioni furono introdotte da Jakob Ignaz Hittorff, sostenitore della teoria secondo la quale l'architettura greca doveva essere ricca di colore: la sua chiesa di San Vincenzo de' Paoli, a Parigi, mostra una navata con colonne color albicocca, pareti affrescate e capriate dipinte e dorate.

Così come per l'architettura (che riprende le sembianze del tempio romano), anche nell'arredamento prevalgono i temi derivati dal passato, al gusto dell'equilibrio e delle proporzioni si aggiunsero decorazioni con motivi greci, romani, egiziani ed inoltre colonne, fregi, pilastri.

Nella pittura, i principali artisti furono Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres. David, fin dal suo primo incontro con Napoleone, divenne un suo grande ammiratore e nel 1797, su commissione, iniziò a preparare degli studi per un suo ritratto. Le opere di David celebrarono i momenti più importanti della carriera politica di Bonaparte: Napoleone al passo del Gran San Bernardo (1800), L'incoronazione di Napoleone e Giuseppina (1805-1807) e Napoleone nel suo studio (1812) rivelano toni fortemente propagandistici, esaltando Napoleone come un eroe della patria (soggetto poi ripreso dalla corrente culturale in contrapposizione, il Romanticismo), tanto che, dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815), David fu costretto a rifugiarsi in Svizzera e in seguito a Bruxelles.

Ingres ebbe anche lui un ruolo fondamentale nell'arte di quegli anni: rispolverò l'arte del ritratto, che, dalla seconda metà del Settecento, divenne di dominio pubblico: tutti i nobili e i cittadini facoltosi infatti, se non possedevano un loro ritratto, venivano considerati "retrogradi", un po' come ai tempi di Luigi XVI.
Tra le sue opere più celebri di quel periodo troviamo Napoleone sul trono imperiale e L'apoteosi di Omero.

Nella scultura è doveroso ricordare il nome di Antonio Canova, ritrattista ufficiale del Bonaparte: suo è il Monumento a Napoleone I, collocato a Milano presso la Pinacoteca di Brera e realizzato tra il 1807 ed il 1808. Canova ritrasse pure Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, seminuda, semisdraiata su un triclinio romano, con una mela in mano, nell'allegoria di "Venere vincitrice".

Sotto l'aspetto culturale l'età napoleonica è caratterizzata dalla "naturale prosecuzione di quel momento di trapasso fra Illuminismo e Romanticismo, che già s'era visto emergere negli ultimi anni del Settecento.

Giovanni Getto affermò che l'età napoleonica è un momento nel quale riaffiorano le due correnti già individuate nel secolo Settecento, in cui s'esprimeva, diversamente ma in fondo in maniera complementare, il tramonto dell'Illuminismo e la faticosa gestazione della nuova civiltà romantica: il Neoclassicismo ed il Preromanticismo.

Con l'ascesa di Bonaparte, l'architettura, l'arredamento, le arti decorative e le arti visive confluirono nel cosiddetto stile Impero, dove i temi del neoclassicismo furono strumentalizzati a fini politici. Architetti quali Charles Percier e Pierre-François-Léonard Fontaine ed artisti come Jacques-Louis David contribuirono all'affermazione e alla diffusione in gran parte d'Europa di uno stile fortemente celebrativo, volto a riportare in auge i fasti della Roma imperiale.

Approfondimento dello stile Impero nei mobili

Epoca

1804 - 1815

Dove

Dalla Francia in tutta Europa

Perché

Conseguenza delle conquiste napoleoniche e della politica imperiale anche nel campo delle arti e del costume, con accentuazione di caratteristiche già presenti nello stile Direttorio

Caratteristiche peculiari

Forme rigide, maestose e geometriche, volumi squadrati, decorazione ed ornamenti prevalentemente bronzei su superfici lisce, repertorio decorativo ispirato alla Roma antica, all'antico Egitto ed all' Etruria

Motivi decorativi

Aquile, vittorie alate, stelle, api, spade, frecce, figure allegoriche, cigni e N di Napoleone.

Legni e materiali

mogano, a fiamma marezzato o fiorito, dopo il 1810 olmo, acero, frassino, tasso, ciliegio, bronzo e marmo

Tessuti e colori

Seta ricamata con simboli e figure o a larghe righe bianche e rosse, o bianche e blu su fondo chiaro

Ebanisti ed artisti

percier e Fontaine, Jacob-Desmalter, Pierre-philippe Thomire per i bronzi, Charles-Joseph Lemarchand, Giocondo Albertolli, Giovanni Socci, l'italiano Pelagio Palagi, il tedesco Friedrich Schinkel

Mobili tipici

Sedia en gondole, essa ha i braccioli e schienale raccordati e avvolgenti, sedia curule, sgabello con gambe a X o a sciabola detto tabouret, letto a barca o lit-en-bateau, specchiera rettangolare ed ovale retta da due sostegni a perno poggianti su un basamento munito di zampe o figure allegoriche, meglio chiamata psiche,tavolo da centro rotondo con sostegno centrale intagliato o scolpito.


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