Gomme e colle per il restauro artistico

Gomme e colle usate e usabili per il restauro artistico e ligneo, approfondimento sui materiali e le materie prime, alcune ricette e principali usi.

Le gomme

gomme per restauroLe gomme si possono considerare come mucillagini vegetali, le quali nascono dalla corteccia di diversi alberi e sono sciolte in un liquido viscoso che si raccoglie e si coagula a forma di gocce, o di geometrie solide imperfette trasparenti. La gomma si scioglie interamente nell’acqua calda come anche nella fredda.

Gomma nostrana

Cola naturalmente dagli alberi fruttiferi, cioè dai peri, meli, ciliegie, albicocche, eccetera. Si consolida all’aria prendendo un colore giallo chiaro e a volte più scuro. Quando è pura è molto chiara e può sostituire la gomma arabica.

Gomma arabicagomma arabica

Si ricava da varie specie di acacie Egiziane, e specialmente si estraeva in Arabia, da qui il nome di arabica. Ci perviene sotto forma di grani più o meno grossi, bianchi, trasparenti e friabili di vari formati, è inodore, ha un sapore mucillaginoso dolciastro, e si scioglie nell’acqua. I pezzi o grani tendenti al color rosso aranciato sono i meno pregevoli e questa gomma si chiama gomma tipo Arabica quando è costituita dal puro e semplice principio gommoso dei vegetali, reso sottile e concreto per via dell’aria. Ha la proprietà di non corrompersi e di non rattrappirsi in gelatina, come accade nella colla; ed è meno di questa cacciata dagli insetti.

Gomma di Senegalgomma del senegal

È la gomma arabica estratta dalla acacia del Senegal. Ha tutte le proprietà della precedente.

Gomma adragante

Trasuda dalla corteccia dell’arboscello Astragalus tragacantha, Era prodotta in grandi quantità in Smirne e in Aleppo, in forma di lacrime biancastre attorcigliate a guisa di piccoli vermi. Sciolta nell’acqua forma una mucillagine meno trasparente della gomma arabica, alla quale può essere sostituita.

Colle

Colla forte

nella fabbricazione delle colle forti si usavano, oggi non saprei, i tessuti muscolari delle membrane, delle pelli, delle aponeurosi, dei tendini, delle cartilagini e delle ossa animali; ma la migliore è quella ricavata dai piedi di bue e di montone freschi con i tendini, ed alle orecchie di montone e di vitello. Tutte queste materie unite assieme per via dei processi speciali danno vita alla colla forte. Una buona colla forte deve essere poco colorita, Semi trasparente, con gli orli un poco frastagliati, dura e dotata di una straordinaria resistenza. Per scioglierla si rompe in pezzi si mette a bagno maria, rimestandola perché si sciolga meglio.

Colla di pergamena o cartapecora e di pelle di montone

Si fanno bollire i ritagli tanto dell'una quanto dell’altaa con acqua piovana o distillata, che sia 12 volte il loro peso, fino ha che sia divenuta di una consistenza giusta; in caso contario, si fa bollire ancora un pò; poi si filtra attraverso una tela e si lascia raffreddare. Serve per la preparazione della tela a gesso per preparare i colori a tempera guazzo e per altri accessori di restauro.

Colla di guanti

Si prende una certa quantità di ritagli di guanti, e si fanno a macerare nell’acqua per qualche tempo: dopodiché si mettono a bollire con tanta acqua che sia 12 volte il loro peso, finché la materia sarà ridotta alla sesta parte, per passarla poi, filtrandola con una tela, in un vaso nuovo. Serve per gli stessi usi della precedente.

Colla di pesce o ittiocollacolla di pesce

La buona colla di pesce si prepara con la vescica natatoria di alcune specie di storioni. È una materia gelatinosa di grande purezza e coesione. Si trova in commercio sotto differenti Forme:

  • In piccole trecce: di prima qualità
  • in piccoli cordoni: di seconda qualità
  • in grossi cordoni, in lastre: fittizia

La vera è migliore colla di pesce detta ittiocolla, si fabbrica in Russia ed è più o meno perfetta, se con attenzione si schiarisce e si ha cura di conservarla senza colore. Come tutte le altre colle si scioglie nell’acqua bagno maria. Serve per alcuni tipi di intarsio, per il guazzo e la tempera.

Colla di fiandra

È una specie di colla forte, ma di presentazione più bella della comune, e si produce con i ritagli di pergamena, riducendo la gelatina a secco e in lastre. Si usa nelle gessature per le dorature, nelle gessature premininari del ripristino della pastiglia, nella pittura a colla, e per preparare la tela opittorica a gesso.

Colla di caseina

Per la preparazione di questa colla si mettono 20 gr. di caseina commerciale in 100 g di acqua fredda per un quarto d’ora, mescolandola bene con una spatola o un bastoncino di legno per sciogliere la caseina. In seguito sempre mescolando, aggiungere a poco a poco 4 gr. di ammoniaca. La massa si agglomererà gradatamente e la colla sarà pronta quando filerà sulla estremità di un bastoncino di legno, all'incirca come uno sciroppo denso e senza grumi. a queso punto bisogna aggiungervi 10 gr. di glicerina incorporandola con la colla mescolandola bene. La colla può essere così usata al momento ma dopo qualche giorno perde di forza e finisce con andare a male, a questo alcuni consigliano di mettervi rimedio aggiungendo qualche goccia di aceto, ma non ho mai testato questo passaggio. La caseina può essere ritirata direttamente dal latte, facendolo coagulare; poi, tolta la crema e lavato il caglio a con acqua corrente, si fa a sgocciolare sopra un filtro o si raccoglie in un pezzo di Mussolina, che a discapito del nome, è una stoffa pregevole e morbida, premendola per farne uscire la parte acquosa. Dopo averlo sbriciolato fra le mani si fa seccare su carta assorbente. I colori macinati con la caseina, oltre che per lavori a tempera, servono per preparare le lacche antiche per i mobili o i manufatti lignei, ed egregiamente per preparare la base dipinti che devono essere ultimati con velature ad olio.

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